Honda CR elettrica

Tassello elettrizzante, Honda svela un’inedita CR a propulsione elettrica, derivata dalla collaborazione con Mugen, è la prima vera offro ad a batteria della casa di Tokyo, con telaio della CRF250R, cambio automatico e raffreddamento a liquido, per ora è un prototipo, ma rappresenta una svolta epocale per il fuoristrada, una vera moto elettrica e-Bike

Nel corso del Motorcycle Show di Tokyo a fine marzo 2019, Honda ha presentato la sua prima fuoristrada elettrica. Si tratta del prototipo di una vera e propria moto da cross, come testimonia la sigla CR, la stessa delle mitiche rosse a 2T.

La ciclistica è la stessa che equipaggia le moderne CRF e questo non è affatto un dettaglio. Nel futuro il cross, evidentemente, cambierà propulsione, ma non dimensioni ed ergonomia. Per quanto i rappresentanti della casa di Tokyo non abbiano fornito alcun dettaglio tecnico, ci aspettiamo prestazioni vicine a quelle di una moderna 250 4T.

Il motore è realizzato dalla Mugen, che vanta già una grossa esperienza nel settore elettrico derivata  dalle competizioni nel TT Zero con la velocissima Shinden; Mugen e Honda hanno uno stretto e profondo rapporto parentale, alimentato nell’era dell’elettrico. La batteria agli ioni di di litio, invece, è realizzata dalla Maxell.

Come si nota dalle tubazioni esterne, il motore è raffreddato a liquido, a differenza dell’invertir che, stranamente, non ha raffreddamento forzato.

Due mappature e due radiatori, per questa moto elettrica Honda

Sul lato sinistro del manubrio mancano la leva della frizione e quella del freno posteriore (che mantiene la sua classica posizione a pedale), ma c’è una pulsantiera che permetterà , probabilmente, di selezionare la mappatura oltre a gestire il freno motore e il controllo di trazione, abbinato al comando del gas ride by wire. I radiatori invece, sono piccoli ma larghi, forse per maniere un’ergonomia classica.

Non c’è cambio, ma una demoltiplica

La CR Eletric è sprovvista di cambio meccanico, ma sul lato destro della moto si nota chiaramente una cover anodizzata di rosso che collega esternamente rotore principale, alloggiato al centro del telaio, e l'albero secondario.

Si tratta di una demoltiplica che ha permesso a Honda di evitare di montare una corona dal numero dei denti spropositato e di far lavorare il motore sempre alla sua più alta efficienza.

Telaio prototipo per questa Honda elettrica

La struttura portante di base è il perimetrale in alluminio di settima generazione, opportunamente modificato per ospitare i vari componenti elettrici.

Che si tratti ancora di un modello in fase prototipale, lo dimostrano le saldature grossolanamente fatte a mano, il telaio definitivo, perciò, potrebbe essere leggermente diverso da questo.