La meravigliosa Aprilia RSV4 verrà ricordata e rimpianta dagli appassionati per le sue doti di guida. È la moto che ha stabilito una differenza, quella tra una ciclistica efficace e una ciclistica da corsa.
Nessun'altra supersportiva aveva mai né ha poi saputo offrire al pilota lo stesso gusto e le stesse sensazioni. Si dice gli ingegneri si siano ispirati nel definire quote e bilanciamenti dei pesi alle 250 da Gran Premio di casa che hanno dominato la categoria prima dell'evento della Moto 2, sulle quali innumerevoli grandi campioni si sono messi in luce.
Non crediamo sia la solita leggenda motociclistica, Roberto Rolfo, vice Campione del Mondo 250 nel 2003, di lei ha detto: "mi sento a casa, è una moto racing fino al midollo! Ha un telaio rigido, come le vere moto da corsa". Qualche mese dopo a Valencia abbiamo messo a confronto la e la BMW S 1000 RSV4, Campione del Mondo 125 nel 2007.
La RSV4 trasmette le sensazioni di una moto da gara". Il più diretto è stato però Jeremy McWllliams pilota di lunghissima esperienza, che al Motorland di Aragon, durante la comparativa supersportive del 2010 (Motociclismo di marzo di quell'anno) l'ha definita "perfetta per la pista, sembra una 250 con un motore che ha il meglio del due e del quattro cilindri".
Pochi, invece, ricorderanno la RSV4 per un'altra questine, dal nostro punto di vista molto importante, che sarà spunto di riflessione di questo articolo: la crescita di potenza di cui è stata protagonista nel corso degli anni.
La prima volta che l'abbiamo provata aveva 160 CV alla ruota. Inversione di 1.000 cc è arrivata ad averne 184: modello RF 2018, comparativa supersportive dello scorso anno
Ora Aprilia promette un'ulteriore, consistente crescita di 16 CV, e siccome la moto provata fanno scorso aveva tutti i cavalli promessi, ci aspettiamo che la 1100 sia altrettanto sincera.
Dovrebbe quindi avere (circa} 197 CV alla ruota: 37 più della prima versione. È un incremento percentuale mostruoso {oltre 23 punti) e che non ha uguali nella categoria.
È per esempio significativo il confronto con una concorrente quale la BMW S 1000 RR, il cui progetto ha avuto longevità simile a quello della RSV4, della quale abbiamo ripercorso la storia attraverso i rilevamenti del centro prove.
Nel 2009 la tedesca aveva 176 CV alla ruota, nel 2018 1825: nemmeno il 4% in più. La domanda sorge quindi spontanea: come può reagire una ciclistica cucita attorno a 160 CV alle prese con 200 CV?
Peraltro la RSV4 non ha mai avuto bisogno di un motore eccezionale per stupire.
Nella prima parte della sua carriera ha avuto la meglio in comparativa su moto ben più potenti quali la Kawasaki ZXIOR e la BMW S 1000 RH. Fa riflettere rileggere oggi il sommario della sfida italo-tedesca di allora.
Aprilia RSV4, la moto da battere
Aprilia con un 4 in linea da oltre 190 CV "veri" che spinge la S 1000 RR oltre il muro dei 300 km/h. Eppure la RSV4 si riconferma la moto da battere. ll suo segreto, una ciclistica straordinaria.
Ciò non significa che questa superlativa moto da pista sia diventata meno performante. Semplicemente è più esigente, ovvero meno facile da sfruttare per chi pilota professionista non è, oggi giorno le supersportive seguono due scuole di pensiero: massima performance da un lato (Ducati Panigale V4), massima sfruttabilità dall'altro (Yamaha RI).
E la RSV4 ha, definitivamente, indossato la casacca delle prime. Per questo, se avete 25.000 euro in tasca, state cercando la moto con la quale realizzare il vostro personale sogno, non crediamo che la nuova 1100 sia la miglior scelta.
Mentre se volete guidare una moto in grado di regalarvi sensazioni uniche, il discorso cambia.
Come si guida questa RSV4
C'è innanzitutto una staccata micidiale. Potentissima, perfettamente modulabile. Soprattutto, ben sfruttabile dal pilota. La ruota posteriore mantiene il contatto col suolo anche durante decelerazioni e garantisce la corretta stabilità del retrotreno, ovvero precisione direzionale; e la possibilità di regolare l'intensità del freno motore permette a tutti di calibrare scorrevolezza e decelerazione sulla propria abilità.
II cambio elettronico funziona divinamente, e poi c'è quell'avantreno, più precisamente,migliora l'inserimento in curva.
Se prendiamo in esame la fase compresa tra l'inizio della staccata e il momento in cui,a centro curva, si mollano i freni, non esiste supersportiva che riesca a mescolare con tale efficacia decelerazione,rapidità nella discesa in piega e abilità nello "stringere" la trattoria pur mantenendo una notevole velocità di percorrenza.
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